02 settembre, 2006

...danni

Sono ormai diversi mesi che ho questa convinzione in me
E' quasi un anno che sto qui ed è quasi un anno che dopo 34 anni, sono riuscito a trovare un lavoro "normale", ossia con tanto di contratto che ti dia i tuoi diritti di lavoratore con busta paga, ferie pagate, malattia , etc. etc.
Onestamente sembra che mi è successa la stessa cosa che mi successe quando mi laureai.
Avvertii una strana sensazione. Sembrava che il cervello si fosse alleggerito. Non so come spiegarlo, ma dopo anni e anni di preoccupazioni , di esami, di date e libri da studiare, non avere tutto questo mi provocò una sensazione di leggerezza. Paragonando il mio cervello ad un hard-disck sembrava che si fosse liberata memoria e che quindi nuove informazioni potessero essere inserite.
La stessa sensazione l'ho avvertita qui a Barcellona
Arrivare all'età di 33 anni senza un lavoro e senza prospettive aveva creato in me una tale sensazione di frustazione che provavo vergogna per me stesso. C'erano addirittura dei giorni che evitavo di uscire di mattina, per la vergona che qualcuno mi vedesse e pensasse che fossi l'ennesimo perditempo che non ha voglia di fare niente e passa ore davanti ad un bar. La ricerca di lavoro e se vogliamo la ricerca di una posizione all'interno della società , erano ormai diventate per me una priorità assoluta. Quasi un'ossessione. Il tutto , poi, era aggravato dal fatto che ero laureato e con tutti i commenti di meraviglia:
"...ma come sei laureato e non riesci a trovare lavoro?"

che alle mie orecchie giungeva come un sospiro di sollievo per chi una laurea non l'aveva e guardando me trovava un appiglio dove appoggiarsi
( se non trova lavoro lui che è laureato...)

Intanto continuavo a vedere gente che si sposava, alcuni avevano figli, altri compravano case o la motocicletta per andare in costiera ....e un piccolo, leggero, senso di estraneità aveva inizato a farsi largo dentro di me. E quindi me ne sono andato.
Stando qui ho scoperto come si può deprimere una persona con un minimo di senso di personalità in un ambiente simile. Non credo di essere stato l'unico a trovarsi in questa situazione e per questo mi piacerebbe tanto che lo Stato, la società, il sistema economico, o chi per loro ci risarciscano dei danni subiti. Senza provocare troppa sorpresa, sono convinto che questi soggetti dovrebbero farsi carico delle spese mediche dovute e sedute psicoanalitiche che dovrebbero essere affrontate. Le persone che si trovano nella situazione che ho descritto prima, subiscono danni. In loro si perpetuano ferite che solo col tempo possono essere risanate. Non posso parlare neanche di "mobbing", dato che questo riguarda solo le molestie subite sul luogo di lavoro, in quanto manca la base , ma le molestie subite dai laureati che hanno superato la trentina e sono costretti ad andare in agenzie di lavoro interinale e sentirsi dire che
" ....mi spiace ma lei è troppo vecchio per il mercato del lavoro"
oppure essere costretto a frequentare dei corsi del cazzo della regione , dove figli di papà intraprendenti e ventenni ti guardano con aria schifata e da fallito , ebbene a queste persone chi va a pagare i danni ?

...mi sembra di essere tornato all'età vittoriana , quando si diceva ai poveri che era colpa loro se non avevano soldi !

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