Quarta puntata del racconto che sta appassionando grandi, piccoli ..e pure qualche puttana!
A dire il vero i miei propositi di vendetta durarono giusto una nottata.
Onestamente non mi andava di scoprire che sicuramente, la mia avversaria era una ragazzina più piccola di me che di fronte all’evidenza dei fatti mi avrebbe risposto con quella tipica sfrontatezza e faccia tosta delle ragazzine di oggi. Che senso aveva sentirmi dire la tipica frase che ormai hano imparato tutte a memoria ?
“ il vostro rapporto era già in crisi. Io sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E poi in questa situazione mi ci sono ritrovata, non prendertela con me. E se lo vuoi sapere il nostro è vero amore !”
Si vabbè bella !Ormai tre metri sopra il cielo c’è tanta di quella gente che ci hanno costruito pure i centri commerciali e i cinema multisala !
Riguardo lui era un coglione senza coglioni. Quando lo conobbi sapeva a stento baciare, poi evidentemente avrà preso coraggio.Era bastata una promozione al lavoro, un piccolo aumento di stipendio, et voilà ! era convinto che potesse ,ormai, puntare a qualcosa di meglio e soprattutto più giovane o perché no (?) “straniera”. Gli comunicai la mia decisione di lasciarlo senza dirgli che sospettavo dell’altra. Volevo farlo cuocere nel suo stesso brodo. Questo lo fece uscire fuori di se. Magari se ci fossimo lasciati con una litigata con tanto di lancio di oggetti, si sarebbe fatto una ragione. Ma quel mio taglio netto senza possibilità di ritorno , lo fecero dannare per mesi. Inizialmente tentò la strategia del pianto, del presentarsi sotto casa mia alle ore più strane, delle telefonate chiarificatrici ma quando si rese conto che ero inamobilie, iniziò a gettarmi addosso ingiurie, insulti e minacce….per poi passare alle mani. Questa piccola cicatrice sul mio seno destro è un ricordo di quel periodo.
“Madamigella Oscar vuoi uscire da quel bagno ?”
Cazz ! Mio padre . Mi ha affibbiato questo nomignolo dato che dice che sembro sempre più un maschiaccio come l’eroina di quel cartone animato.
Ok,dai ! Non male tanto non credo che stasera …..
“ Era ora ! Ooooohhhh !! ma allora la cosa è seria !! Finalmente si rivede mia figlia!“
“Lasciala in pace ! Ma…le treccine…vuoi che te le faccia si o no ?”
Sono in ritardo. Odio far aspettare la gente. Di questa serata nessuno sa niente all’infuori di loro due e di mia cugina….e ovviamente del dottore titolare dello studio dentistico. Gli devo pagare il caffè per una settimana. Dopo la seconda visita mi disse:
“Scommettiamo che ti chiederà di uscire e tu accetterai ? “
A dire il vero il 70% dei clienti uomini me lo chiedeva. La maggior parte lo faceva quando il dottore si distraeva o si allontanava. Me lo chiedevano a bassa voce, dato che tutti erano già spostati o con una fedina al dito. In estate ,poi, non mancavano gli squallidi che mi chiedevano ,sempre con vocina sottile, se sotto la tuta da laboratorio avessi qualcosa. Pensavano di essere originali …erano solo patetici.
Lui invece no. Mi chiese di uscire ad alta voce e in presenza del dottore. A dire il vero all’inizio non mi suscitava molta simpatia…anzi ! Mi suscitava una gran voglia di prenderlo a schiaffi, di mettergli le mani addosso. Era sfrontato, però educato. Aveva sempre la battuta pronta, tipico di una canaglia. Eppure quella sua espressione da bravo ragazzo, quell’essere stralunato, traeva in inganno.
Dopo la prima visita di controllo generale, il dottore decise che me ne sarei occupata completamente. La sua bocca era piena di piccoli problemini che però messi insieme diventavano un disastro. Niente di compromettente, piccoli difettucci che però uniti rendevano la situazione alquanto grave.
“E’ perfetto per te. Diverse cose piccole che tu puoi fare tranquillamente. Sei diventata brava ma ora devi perfezionarti”
.....continua